Terriccio


Per assicurare uno sviluppo sano alle piante in vaso, è necessario saper scegliere il terriccio che meglio si adatta ad esse. I terricci in commercio si possono dividere in due grandi gruppi: terricci di terreno o terricci universali e terricci di torba. Per piante dalle esigenze particolari è consigliabile acquistare terricci specifici, per esempio: terricci per rododendri, per cactacee, per orchidee, ecc. È possibile anche preparare da sé i terricci acquistando le materie prime (terriccio di bosco, sfagno, torba, sabbia) e mescolandole nelle giuste proporzioni. È importante, quando si acquista o si prepara un terriccio, valutarne il grado di acidità (pH) o la presenza di calcio.



TERRICCI UNIVERSALI


Sono preparati mescolando terra sterilizzata, torba, sabbia grossolana con l'aggiunta di un fertilizzante. Sono molto pesanti e quindi poco indicati per vasi di grandi dimensioni, ma sono molto ricchi di elementi nutritivi e non richiedono quindi concimazioni frequenti. Aechmea, anthurium, rosa, ficus, fresia, zinnia, monstera, gerbera, sanseveria, tagete e le bromeliacee risultano mediamente sensibili alla salinità e si adattano a questo terriccio.


TERRICCI SPECIFICI


Servono per la coltivazione di piante con specifiche esigenze, per esempio le acidofile, per le quali si utilizza terriccio di foglie di castagno e terra d'erica, entrambi a reazione acida. Analogamente, si trovano terricci già miscelati per la coltura di piante fiorite, ricchi di humus e degli elementi della fertilità necessari, oppure terricci per piante grasse, già adeguatamente mischelati con sabbia e altre piccole particelle inerti, per renderli più leggeri e ben drenati.


Terricci di torba


Sono costituiti da torba (90%) e da circa il 10% di sabbia grossolana, con l'aggiunta di un fertilizzante. Sono molto leggeri, ma richiedono frequenti concimazioni. Azalea, begonia, camelia, felci, gardenia, primula, rododendro, verbena sono sensibili alla presenza di calcio e richiedono quindi terricci acidi a base di torba.


Terricci di Stallatici


Sono composti da una miscela di materiali vegetali naturali con sottoprodotti di origine animale. Questa composizione li rende un prodotto eccellente per la fertilizzazione, sia che vengano utilizzati per l’impianto e la messa a dimora di piante da giardino: olenadro, magnolie, rose, cipressi e tutte le specie di conifere e da frutto: olivo, giuggiolo, melograno, ecc e su tappeti erbosi oltre all’impiego su terreni coltivati a fiori e ad ortaggi.


Concimazione


Prima di addentrarci nei dettagli della concimazione è necessario spiegare cosa sia l’unità fertilizzante ed il titolo dei concimi. Con l’espressione unità fertilizzante si indica la quantità in chili di un elemento fertilizzante da distribuire su un ettaro di superficie. Il titolo indica la percentuale in peso dell’elemento fertilizzante presente in un determinato concime. Questi due dati consentono con facilità di calcolare le quantità di concime da apportare ad una determinata coltivazione.

 

La quantità di elementi fertilizzanti da apportare ad una coltura, viene quindi determinata sulla base dell’analisi chimica della coltivazione e sulle quantità di prodotto asportato dal terreno. Conoscendo la composizione chimica e la quantità raccolta (frutti, foglie o fusti) si determinano l’entità di elementi asportati per unità di superficie. Da questi dati, con il criterio dell’anticipazione, si calcolano le unità fertilizzanti (Kg/Ha) di ciascun elemento, necessarie per una determinata produzione.

 

La concimazione

si basa sul criterio

di anticipare al terreno

gli elementi minerali

che saranno asportati

dalla coltivazione.



CONCIMI AZOTATI NATURALI


 

LETAME

Il letame è il concime più antico, utilizzato dall’uomo fin dagli albori della civiltà. In linea generale un buon letame bovino contiene azoto (0,3%), fosforo (0,2%) e potassio (0,4%). La sua composizione è molto varia a seconda della specie animale da cui deriva e dalla lettiera con cui è mischiato. Il letame prima di essere utilizzato deve subire un processo di maturazione (fermentazione) in modo che le alte temperature portino alla eliminazione di patogeni e dei semi di piante infestanti. Il letame oltre ad avere una azione fertilizzante migliora la struttura del terreno. L’azione ammendante (miglioramento della struttura) avviene attraverso la trasformazione del letame in humus. Quest’ultimo, semplificando molto, è composto da un insieme di sostanze che ha la capacità aggregare le piccole particelle di terreno. L'aggregazione aumenta la sofficità del terreno e, negli spazi resi liberi possono meglio circolare acqua e aria. Nel terreno ricco di humus, anche gli elementi minerali vengono meglio trattenuti e resi più disponibili per le piante. È un concime da utilizzarsi in fase di preparazione del terreno nella dose di 3 -10 kg per mq.

 

POLLINA

La pollina deriva dalle deiezioni dell’allevamenti avicoli e nella forma essiccata e pellettizzata ha un contenuto del 3-4% di azoto organico e il 2-3% di anidride fosforica e circa lo 0,8-1% di di potassio. È un concime che viene venduto essiccato e pellettizzato con un contenuto di umidità di circa il 15%. Ottima per la concimazione di fondo di insalate.

 

GUANO

Il guano è un concime naturale derivato da enormi giacimenti di deiezioni di uccelli marini accumulatesi nel corso del tempo su alcune coste pacifiche dell’America del sud. Contiene azoto (10%) e fosforo (11%). Fu uno dei primi concimi azotati impiegati in agricoltura in maniera metodica e il primo fautore di questo concime fu Camillo Benso conte di Cavour che lo importò per impiegarlo nel vercellese.

 

CORNUNGHIA

La cornunghia è un concime derivato dalla tostatura e polverizzazione di residui della lavorazione degli animali. Contiene circa l’8-16% di azoto e l’1-2% di fosforo. Ha un azione rapida e prolungata.

 

SANGUE SECCO

Il sangue secco è un altro sottoprodotto della lavorazione delle carni, ha un contenuto in azoto che va dal 5 al 10% e una pronta azione.

 

CUOIO TORREFATTO

Proviene dalla torrefazioni di pellami scarto della lavorazione industriale della carne. E’ caratterizzato dall'elevato contenuto di azoto organico 9% a lenta cessione.


Concimi azotati di sintesi


 

NITRATO DI CALCIO

Il nitrato di calcio ha un titolo in azoto del 15,5% N-NO3 contiene altresì il 26,5% CaO (carbonato di calcio). È un concime molto solubile e di pronto effetto in quanto oltre il 90% dell’azoto è sottoforma di nitrato e quindi immediatamente assorbibile dalla pianta. Può essere somministrato anche in fertirrigazione ma facendo molta attenzione a non superare i limiti di concentrazione (salinità max 2,5 0/00, ossia 2,5 gr./litro). Anche quando viene dato a spaglio sulle piante bisogna subito far seguire un’irrigazione perchè i granelli possono ustionare le foglie.

 

UREA

L’urea ha un titolo di 46% di azoto ed è il fertilizzante azotato più conveniente in termini di costo. Nel terreno la molecola di urea da origine ad ammonio che successivamente viene trasformato dai microorganismi del terreno in nitrato. Processo che a seconda delle temperature e delle condizioni del terreno avviene da poche ore a 3-6 giorni.

 

SOLFATO AMMONICO

Il solfato ammonico contiene il 20-21% di azoto ammoniacale e per questo meno dilavabile rispetto alla forma nitrica e quindi utilizzabile anche nelle concimazioni al momento della preparazione del terreno (concimazioni di fondo).

 

NITRATO AMMONICO

Il nitrato ammonico ha un titolo del 26% di azoto suddiviso nelle due forme in eguale quantità. È ottimo per concimazioni di copertura in quanto unisce all’effetto pronto del nitrato, quello a più lunga durata della forma ammoniacale. Non è adatto per la fertirrigazione in quanto contiene molto calcare insolubile. Per la fertirrigazione ne è stato prodotto una tipologia che contiene il circa il 33% di azoto completamente solubile.

 

CALCIOCIANAMIDE

La calciocianamide contiene il 18% di azoto cianamidico. Questa sostanza ha una blanda azione caustica e quindi va interrata al momento della preparazione del terreno alla distanza di almeno 10-15 giorni prima della semina o del trapianto.



CONCIMI fosfatici di sintesi


 

PERFOSFATO SEMPLICE

Il perfosfato minerale ha un titolo che si aggira intorno al 16-20% di fosforo in forma molto solubile. Posto nel terreno ha una reazione fisiologicamente acida e contiene gesso con un contenuto del 12% in zolfo.

 

PERFOSFATO CONCENTRATO

Il perfosfato minerale ha un titolo che si aggira intorno al 26-36% di fosforo in forma molto solubile.

 

PERFOSFATO TRIPLO

Il perfosfato minerale ha un titolo che si aggira intorno al 46-48% di fosforo che è in forma molto solubile.

 

SCORIE THOMAS

Le scorie Thomas sono un sottoprodotto dell’industria siderurgica e contengono il 12-20 % di fosforo.


CONCIMI FOSFATICI NATURALI


 

FOSFORITI MACINATE

 Le fosforiti naturali macinate che hanno il titolo del 25% di fosforo sono utilizzabili per la coltivazione biologica. L’effetto è poco pronto e dipende dalla finezza della macinatura.

 

FARINA D’OSSA

La farina d’ossa si ottiene dalla molitura delle ossa provenienti dalla macellazione degli animali, contiene dal 20 al 25% di fosforo e dal 3 al 5% di azoto.



Concimi potassici


 

CLORURO DI POTASSIO

Il cloruro di potassio viene anch’esso estratto da depositi marini e il suo titolo è 60% di potassio. La presenza di cloro lo sconsiglia per la gran parte delle colture orticole sensibili a questo elemento a meno che non suano coltivati in terreni sabbiosi dove l’acqua allontana velocemente lo ione cloro. Nessun problema per i cereali.

 

CENERE DI LEGNA

La cenere di legna contiene dal 4% al 15% di potassio ed è anche ricca di fosfato, magnesio, ferro e manganese.

 

SOLFATO DI POTASSIO

Il solfato di potassio è un prodotto naturale estratto da depositi marini, il titolo è di 45-46% di potassio. Nella composizione c’è una forte presenza di zolfo (18%) e una percentuale massima di cloro del 3%. Ottimo concime anche per terreni calcarei.

 

SALINO POTASSICO

Il salino potassico è un concime organico ricavato dai residui di lavorazione degli zuccherifici. Ha un titolo in potassio del 38-40%.



Concimi COMPOSTI


I concimi composti hanno la particolarità di contenere nello stesso granulo diversi elementi nutritivi. I titoli dei singoli elementi fertilizzanti vengono sempre evidenziati in etichetta con tre numeri messi in sequenza che rappresentano le percentuali di: azoto - fosforo - potassio seguiti dall’eventuale indicazione della presenza di ulteriori elementi (esempio 10-10-10 + X% magnesio). Il vantaggio di usare concimi composti è quello di poter intervenire con una sola distribuzione e di facilitare il contatto tra radici ed elementi fertilizzanti. I concimi complessi vengono suddivisi in binari e ternari a seconda del numero degli elementi fertilizzanti che contengono.

 

FOSFATO BIAMMONICO

Il fosfato biammonico è un concime binario, con titolo di 18-46-0 in cui l’azoto è in forma ammoniacale e il fosforo sotto forma di anidride fosforica. In commercio si trova anche il fosfato monoammonico 12-52-0.

 

NITRATO DI POTASSIO

Nitrato di potassio, è un concime binario che contiene azoto e potassio. È estratto da giacimenti naturali ed è consentito in agricoltura biologica ha un titolo di 13-0-46.

TERNARIO 10 - 10 - 10

Concime ternario, che contiene in maniera equilibrata tutti i macroelementi della fertilizzazione il titolo è 10% di azoto, 10% di fosforo e 10% di potassio. È un concime da porsi alla preparazione del terreno.

 

TERNARIO 20 - 10 - 10

Concime contenente l’20% di azoto, il 10% di fosforo e il 10% di potassio . È un concime da porsi alla preparazione del terreno quando si abbia bisogno di una forte crescita iniziale della coltura.

TERNARIO 11 - 22 - 16

Concime ternario che contiene l’11% di azoto, il 22% di fosforo e il 16% di potassio. Concime indicato per la preparazione del terreno delle orticole in quanto fornisce una maggiore quantità di fosforo e potassio rispetto all’azoto, che in queste colture è bene sia integrato con distribuzioni frazionate in copertura.



Microelementi


In determinate condizioni si possono creare carenze di microelementi che la pianta evidenzia con ingiallimenti o altri sintomi non imputabili a malattie parassitarie o fisiologiche. Le principali carenze che si possono riscontrare riguardano il ferro (Fe), il boro (B), il magnesio (Mg), lo Zinco (Zn), il manganese (Mn) e il rame (Cu). Questi elementi possono essere somministrati alla pianta con concimi chimici  ad esempio solfato di ferro, solfato di rame, solfato di magnesio, borace, molibdato sodico ecc. oppure in forma chelata. I chelati sono composti in cui il microelemento è disponibile per la pianta anche in condizioni ambientali avverse (Ph, temperatura, presenza di sostanze ossidanti ecc.). Alcuni chelati ed alcuni composti inorganici possono essere somministrati per via fogliare ma l’azione è un pò più blanda rispetto all’assunzione radicale. Per la carenza di ferro molto efficace è l’uso del sequestrene, (sequestrato di ferro) contenente il 3-6% di questo elemento.


CONCIMI LIQUIDI


I concimi liquidi nella maggior parte dei casi sono realizzati con lo scioglimento dei concimi solubili tradizionali in acqua. Per piccole applicazioni hanno il vantaggio di essere più facilmente dosabili ma lo svantaggio di avere costi più alti a parità di unità fertilizzanti apportate. Sono molto utili per la fertirrigazione dove sono importanti il dosaggio e la sicurezza della solubilità del prodotto.